Castelsardo e le spiagge

La spiaggia di Platamona

platamona è forse la spiaggia più amata dai sassaresi; nei suoi quindici chilometri di arenile c'è spazio per tutti e nelle sue acque ricche di sogliole e muggini è un piacere fare il bagno. A poca distanza si trova una grande pineta e lo stagno di platamona, un vasto specchio d'acqua

La costa settentrionale della Sardegna, là dove il mare guarda verso le Bocche di Bonifacio e la Corsica, è disseminata di spiagge panoramiche più o meno conosciute. Tra queste c’è Platamona, amatissima dai sassaresi, una cala tra Castelsardo e Porto Torres il cui nome deriva dal greco "platamon-onos” cioè "superficie piana e larga: il nome rispecchia le caratteristiche del luogo visto che l’arenile è lungo ben quindici chilometri, uno dei maggiori d’Italia.

Platamona nacque nell’estate del 1949 per iniziativa del sindaco di Sassari che decise di ampliare la spiaggia di Abbacurrente creando le discese a mare note come "pettini”. Negli anni sessanta si aggiunsero bar, locali mondani e successivamente hotel e villaggi turistici. Oggi si presenta con una sabbia chiara, un fondale sabbioso e un’acqua limpida dove abbondano sogliole, spigole, saraghi, orate e muggini. Sono presenti vari servizi destinati ai turisti.

Alle spalle di Platamona si estende una vasta pineta di cipressi piantati durante l’epoca fascista che fornisce riparo e sollievo ai bagnanti durante le giornate più assolate. Risalendo verso l’interno di qualche centinaio di metri si trova lo Stagno di Platamona, uno specchio d’acqua originato dall’occlusione dei torrenti locali. Nelle sue acque è diffusa l’Utricolaria vulgaris, comunemente detta erba vescica comune, una pianta carnivora dalle proprietà antinfiammatorie.

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