Santa Maria delle Grazie a Castelsardo

Chissà cosa avevano previsto i progettisti: fatto sta che la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Castelsardo è un edificio senza una facciata e con l’ingresso alla metà del corpo centrale, una particolarità non da poco. Chissà cosa sarà accaduto perché prendesse questa forma architettonica così estrosa, che la distingue e che l’ha fatta diventare cara, carissima, agli abitanti di Castelsardo. Un’altra delle caratteristiche della chiesa è l’impianto esterno, spiccatamente medievale, che riprende il periodo di maggior fulgore di Castelsardo. Tre ampie arcate di pietra trachitica e calcarea sono la sua "matrice” interna: è ad una navata con l'altare maggiore neoclassico, collocato nell'abside, che custodisce un "Ecce Homo” tra due nicchie con statue di santi. Come da tradizione, la chiesa è arricchita da altari minori lignei in stile barocco come il pulpito e da un’antica statua di San Francesco posta nella cantoria. La cappella con volta a crociera e capitelli scolpiti accoglie il crocefisso trecentesco del Cristo Nero. Non voleva avere alcun significato particolare " Lu Cristu Nieddu”, come lo chiamano a Castelsardo, perché la colorazione così bizzarra è dovuta esclusivamente all'invecchiamento dell’opera realizzata con legno di ginepro. Qualcuno, proprio per quel colore, gli aveva affibbiato delle doti soprannaturali e miracolose, ed ogni volta che si manifestava una calamità o una siccità, ecco che la statua veniva portata in processione con gli abitanti oranti ai suoi lati, con la speranza che il Cristo Nero risolvesse i problemi. La Chiesa è stata Cattedrale agli inizi del ‘500, ma quando venne declassificata divenne sede dell’oratorio della confraternita di Santa Croce, che custodisce la tradizione del "Lunissanti”, che è la festa della tradizione di Castelsardo.